La progressione: l'esempio del palleggio nel basket


di Alistair Castagnoli, consulting coach

FONDAMENTALI ED EDUCAZIONE MOTORIA 
(questo articolo è parte dell'articolo "Abilità fondamentali e performance")

Limitare l'apprendimento dei nostri giocatori al momento sportivo è perdere un'occasione. 
Quando alleniamo possiamo fare di più.
I fondamentali servono alla prestazione, ma la via dell'apprendimento serve alla vita.

Esercizio ludico vs esercizio specifico
Nei disegni A e B si può notare la differenza tra due proposte. Nel disegno A vediamo un esercizio prettamente tecnico libero in cui la richiesta è palleggiare per il campo cambiando mano dopo 3,4 palleggi (o ad un segnale sonoro e/o visivo dell'allenatore). Il giocatore decide come palleggiare indipendentemente dalla presenza di un avversario (i cambi di direzione o senso avvengono per non scontrarsi con un compagno o su comando).
Nel disegno B vediamo invece un esercizio che non è solo un esercizio perché riproduce un momento reale di gioco in cui i coach (C1 e C2 nel disegno) guidano i giocatori a scoprire come effettuare una rimessa (giocatore 1), come smarcarsi per ricevere la palla (giocatore 3), come giocare 1contro1 usando il palleggio per concludere a canestro (giocatore 3).
L'attaccante 3 ora si sta allenando a decidere come usare il palleggio reagendo ai comportamenti difensivi del coach C2 che lo guida con la scoperta guidata nel mondo della presa di decisione prima consapevole e poi inconsapevole (comportamento che avviene in modo automatico).

Disegno A 





Disegno B

















Idee chiare
Quindi, anche nel caso di bambini che si avvicinano al basket per la prima volta, dobbiamo tenere presente che entro pochi anni dovranno giocare una partita contro un avversario che vorrà imporsi e vincere.
Ritengo che nostro compito sia fornirgli le abilità necessarie a essere pronto a quella sfida.
Se non lo facciamo, se ci soffermiamo solo sull'aspetto ludico (senza contestualizzarlo alla reale situazione di gioco che il bambino affronterà nella disciplina da lui scelta) perdiamo un'occasione di avere un impatto educativo e formativo su di lui.
E, soprattutto, non stiamo facendo del nostro meglio per farlo crescere come persona.

Guidare, non condizionare
La visione dei filmati ci deve aiutare a comprendere a cosa servirà il palleggio durante le partite.
Alcuni esempi sono:
- il palleggio serve per giocare in una squadra contro un'altra squadra,
- in uno sport dove non esiste il pareggio,
- in uno sport dove la palla si muove attraverso il palleggio e il passaggio
- in uno sport dove per segnare i punti la palla deve entrare nel canestro avversario.
- Per palleggiare il giocatore deve essere in possesso della palla (dovrà apprendere come e quando riceverla).
- Il palleggio serve ai giocatori per superare la metà campo (spostare la palla contro le diverse pressioni difensive),
- crearsi spazio dove operare,
- giocare 1contro1; tirare; (creare vantaggi),
- migliorare un angolo di passaggio (creare vantaggi).

Questi punti stabiliscono automaticamente i principi che regolano la forma di gioco scelta e gli insegnamenti che daremo ai giocatori. Più di tutto questi sono i principi che regolano la scelta esecutiva che loro faranno in campo.
Grazie ai principi possiamo redigere il nostro eserciziario tenendo sempre in mente i principi del modello di gioco scelto e le abilità individuali da insegnare e creando degli esercizi ludici, motivanti e regolati dal modello di gioco stesso.
La componente ludica ha un gran peso anche nel contesto di gioco reale.
L'apprendimento è infatti legato al piacere che proviamo mentre effettuiamo la nostra performance.

I principi del modello di gioco
Perché è importante stabilire i principi che regolano la forma di gioco?
Perché quando il giocatore gioca non può pensare! Egli reagisce rispondendo in modo quasi sempre inconsapevole alla domanda che uno sport di situazione come il basket gli pone continuamente:
“Cosa faccio qui e ora?” (domanda a cui, se ci pensate, tutti noi ci rispondiamo altrettanto inconsapevolmente in ogni momento della nostra vita professionale e personale quando prendiamo decisioni).
I principi appresi durante gli allenamenti fissano in lui le risposte (abitudini neurali che sono emotive, tattiche, tecniche e fisiche) alle situazioni reali di gioco che incontra in partita.

LA PROGRESSIONE

Vediamo un esempio del mindset usato per creare gli esercizi allenanti nel caso del palleggio.
Prima domanda: da dove inizia il palleggio?
Per poter palleggiare il giocatore deve essere in possesso della palla e deve saperla controllare.
Dopo la palla a due iniziale la squadra entra in possesso della palla o dopo un rimbalzo, o una palla recuperata, o una rimessa.
Il giocatore dovrà quindi apprendere come e quando poter ricevere la palla in ognuna delle situazioni che il gioco prevede (nel caso di difesa avversaria che neghi la ricezione).
Dovrà apprendere l’uso degli arresti e delle partenze.
Dovrà apprendere quando usare il palleggio o il passaggio per portare la palla in zona d'attacco imparando a leggere le difese avversarie.
Dovrà apprendere quando usare il passaggio e il tiro durante le varie forme di attacco.

La progressione – step 1
Stabilito questo è evidente che un prerequisito è la capacità del giocatore di sentire l'attrezzo (palla) parte di se, una continuazione del suo corpo e dei suoi pensieri. Creiamo quindi una prima fase di sensibilizzazione all'uso dell'attrezzo (palla) affiancato e seguito da una fase in cui è opportuno guidare il giocatore all'apprendimento ludico di scelte reali di partita.
Mi preme sottolineare ancora che se non insegniamo fin da subito al bambino/giocatore a giocare la partita (e non l'esercizio) lo condanniamo a subire poi le scelte aggressive di difese avversarie che lo metteranno in grandi difficoltà.
E noi sappiamo purtroppo bene che dalla difficoltà nasce la frustrazione e dalla frustrazione l'abbandono.

La progressione – step 2
Guidando invece i bambini alla scoperta dei principi che regolano il “giocare assieme” gli permettiamo di acquisire le abilità necessarie a giocare le partite e non quelle che sono richieste solo per l'esecuzione di un esercizio di ball-handling fine a se stesso.
Gli esercizi di ball-handling sono necessari nella fasi di sensibilizzazione e come costante allenamento al “sentire” l'attrezzo (palla), ma vanno integrati con esercizi (che creino divertimento, piacere, motivazione e quindi apprendimento) di situazioni reali di partita.

La progressione – step 3
L'eserciziario da noi creato sulla base delle abilità necessarie all'utilizzo del fondamentale e dei principi del modello di gioco è quindi composto da due parti: una di sensibilizzazione e una di situazioni di gioco reale. La fase di sensibilizzazione è anch'essa regolata dai principi del modello di gioco affinché il giocatore possa esercitarsi ad aumentare le sue abilità di controllo della palla in situazioni di partita.
Detto in modo semplice: insegniamo soprattutto ciò che gli servirà fare in partita!

RIASSUNTO 

Prima di concludere riassumiamo ora per punti come procedere quando si vuole insegnare un fondamentale:

Fonti

Goleman D. - Focus – Rizzoli, 2013

Gurian M., Stevens K. - Boys and Girls Learn Differently – Jossey-Bass, 2011

Kayser B. – Exercise starts and ends in the brain – Eur J Appl Physiol, 2003; 90: 411-419

Mandolesi L. - Neuroscienze dell'attività motoria - Springer-Verlag Italia, 2012

Oliveira B., Resende N., Amieiro N., Barreto R. – Questione di Metodo – Tropea, 2009


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